"Senza dubbio il sogno è per lo spirito ciò che il sonno è per il corpo" c.f. hebbel
Il Sonno
Il sonno è un processo universale e fondamentale in grado di preservare il benessere psico-fisico degli organismi viventi. Per definizione è uno stato comportamentale caratterizzato da un isolamento parziale dal mondo esterno. Il sonno rappresenta circa un terzo della vita umana; Il sonno ha una durata e un comportamento variabile nel corso della vita, soprattutto durante l’infanzia, tendendo a stabilizzarsi tra le 6 e le 9 ore di durata nell’età adulta. Tuttavia, per garantire una buona qualità del sonno, non è sufficiente dormire almeno 6 ore ma è necessario che si dorma in maniera continuativa e con una buona alternanza delle varie fasi intrinseche del sonno. A tale scopo si propone una lista di raccomandazioni utili a promuovere una corretta igiene del sonno.
Dormire bene significa svegliarsi riposati. Le sue numerose funzioni includono il mantenimento del metabolismo del cervello, il riposo del sistema cardiovascolare e il bilanciamento del metabolismo del glucosio. In questo sito si parla di disturbi del sonno e dolore cronico, 2 condizioni che spesso si accompagnano e si potenziano a vicenda.
Diverse sono le vie attraverso cui questa associazione può avvenire: il dolore orofacciale porta a disturbare il sonno, un sonno disturbato può aumentare la suscettibilità al dolore cronico, dolore cronico e disturbi del sonno possono interagire e potenziarsi l’un l’altro. Conoscere il comportamento del dolore durante il sonno può infatti facilitare la diagnosi e indirizzare il medico a una gestione più corretta della patologia. La presenza di disturbi del sonno può anche modificare le decisioni terapeutiche da parte del medico dal momento che ci potrebbe essere un’interazione negativa tra alcuni farmaci che si danno per il trattamento del dolore cronico e il sonno, peggiorandone i disturbi. Il bruxismo del sonno è esso stesso un disturbo del movimento del sonno che deve essere correttamente inquadrato anche nell’ambito della gestione del dolore orofacciale di origine muscolare e articolare.
Cosa sappiamo invece dei disturbi respiratori del sonno nei bambini?

Raccomandazioni Utili
Norme di Buona Igiene del Sonno
-
Utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire. Sono da evitare attività quali la lettura, lo studio, l’utilizzo del computer, guardare il televisore nella camera da letto, che deve essere, invece, il luogo in cui si stabilisce una sensazione di rilassamento;
-
La stanza in cui si dorme deve essere confortevole ed adatta al sonno: sufficientemente buia, silenziosa, con una temperatura ottimale, non troppo secca né troppo umida. Il letto ed il materasso devono essere comodi;
-
Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande stimolanti (caffè, tè, Coca Cola, Redbull, cioccolata,…);
-
Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico (carne, pesce);
-
Non intraprendere attività impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, …) o di guardare il televisore nell’ora prima di coricarsi.Anche l’attività fisica medio-intensa (ad esempio, la ginnastica in palestra) sarebbe da evitare nelle ore serali;
-
Non eseguire sonnellini diurni (è ammesso un breve sonnellino dopo pranzo, circa 20/30 minuti). In particolare, è assolutamente deleterio sul sonno notturno un sonnellino dopo cena (ad esempio sul divano davanti al televisore);
-
Evitare alcolici (vino, birra, superalcolici) ed il fumo di tabacco nelle ore serali;
-
Evitare bagni o docce calde nelle ore serali;
-
Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino ad orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno. Tali orari andrebbero rispettati anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza;
-
Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire. In caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza. Evitare anche di guardare la sveglia, che nel caso sarebbe da togliere dal comodino…Al mattino al risveglio, non restare a letto più del necessario.



Disturbi respiratori del sonno
Russamento e Apnee Ostruttive
La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSA) e il russamento abituale – che della OSA può rappresentare la fase iniziale, come malattia ingravescente nel tempo, o il sintomo clinicamente più rilevante, in fase conclamata – costituiscono un problema sia medico che sociale di crescente rilevanza nella popolazione. Mentre il russamento semplice, a parte il disturbo del partner di sonno, non implica seri problemi per la salute, la OSA, soprattutto nelle forme medie e gravi, oltre a compromettere la salute generale aumenta notevolmente il rischio di malattia cardiovascolare e causa sonnolenza diurna, con conseguente maggior probabilità di incorrere in incidenti della strada e del lavoro. Il russamento è dovuto alla vibrazione dei tessuti molli (palato molle, uvula, pilastri tonsillari posteriori) dell’area oro-faringea al passaggio dell’aria in ispirazione. Il russamento può essere presente nell’adulto e nel bambino; in quest’ultimo, in genere, è dovuto alla presenza di ipertrofia di tonsille e adenoidi. Inoltre, è tre volte più comune nelle persone obese. Il russamento è molto diffuso (interessa il 40% circa della popolazione, con prevalenza maggiore nel maschio) e può provocare problemi nella vita di relazione. La OSA (Obstructive Sleep Apnea) o OSAS (Obstructive Sleep Apnea Sindrome) è caratterizzata da ripetuti arresti del respiro durante il sonno. Per episodio di apnea si intende un’interruzione del respiro di almeno 10”. l’OSA interessa il 25% dei maschi e il 15% delle femmine nella popolazione generale; il dato sale rispettivamente al 60 e al 40% nella popolazione da 41 a 65 anni. L’ OSA può essere:
- di origine centrale, dovuta a un’interruzione della stimolazione nervosa dei muscoli masticatori;
- di origine periferica dovuta a un’ostruzione di tipo meccanico a causa di modifiche dei muscoli durante il sonno.
L’OSA può essere lieve (da 5 a 15 episodi di apnea o ipopnea per ora di sonno), moderata (da 15 a 30 episodi di apnea o ipopnea per ora di sonno) e severa (oltre 30 episodi di apnea o ipopnea per ora di sonno). Obesità, fattori anatomici scheletrici del volto, alcol e fumo possono causare o peggiorare l’OSA. Chi soffre di OSA spesso non dorme bene e dunque non si sente riposito, è irritabile, soffre di mal di testa, ha sonnolenza durante l’arco della giornata. E’ inoltre a rischio severo di patologie cardiovascolari e metaboliche. L’inizio dell’“Odontoiatra del Sonno” si deve invece far risalire idealmente a quando Pierre Robin (1867-1950), agli inizi del secolo scorso, utilizzò per primo il monoblocco per l’avanzamento delle mandibola. Attualmente, le apparecchiature orali di avanzamento mandibolare (MAD) sono diventate sofisticate e performanti, ben accettate dai pazienti e, soprattutto nel russamento o nei casi di OSA lievi e medie, sono considerate dalle linee guida trattamenti di prima scelta, in alternativa alla CPAP, che comunque è ritenuta ancora dai medici del Sonno come il trattamento principe.
Per sapere se si è a rischio di soffrire di un disturbo respiratorio del sonno può essere utile fare il seguente questionario online della durata di 1 minuto che vi informa circa il grado di sonnolenza diurna che avete.