Interessano circa 1/3 della popolazione e, sebbene considerati disturbi tipici dell’età adulta, sono in notevole aumento anche tra i giovani e gli adolescenti.

Con DTM si intende una vasta gamma di disordini a carico del sistema muscolo-scheletrico dell’apparato stomatognatico che coinvolgono le articolazioni temporomandibolari (ATM) e i Muscoli Masticatori.

Si dividono in 2 gruppi principali: DTM di origine articolare e DTM di origine muscolare. Questi 2 gruppi non sono mutuamente esclusivi ma spesso si accompagnano.
I DTM di origine muscolare sono: dolore muscolare ritardato (o dolore muscolare locale), contrattura muscolare, miosite settica o asettica, contrattura miofibrotica e contrattura miostatica, e dolore miofasciale con riferimento (dolore da Trigger Points). Il dolore muscolare ritardato consiste nell’affaticamento del muscolo a seguito di uno sforzo che eccede la sua normale capacità.
Il dolore si manifesta a distanza di ore (per questo ritardato)ed è dovuto all’accumularsi di acido lattico che porta a flogosi all’interno del muscolo (miosite asettica).
La contattura muscolare è responsabile di un muscolo indurito e dolorabile alla palpazione a seguito di un sovraccarico eccessivo in intensità e/o in durata. Entrambi i disordini si possono trattare con farmaci antiinfiammatori e fisioterapia.
Il dolore miofasciale con riferimento è invece dovuto alla presenza di trigger points, ovvero zone ipersensibili all’interno di banderelle contratte dei muscoli o delle rispettive fasce. I TP si possono generare da dolore profondo protratto nel tempo, sovraccarico del muscolo protratto nel tempo, abitudini posturali sbagliate, stress e tensione emotiva, fattori predisponenti sistemici (ormonali, disvitaminosi, carenza di sali minerali) . Oltre a provocare dolore profondo, i TP possono dare dolore riferito in altre zone apparentemente lontane (persino ai denti) e scatenare fenomeni autonomici (lacrimazione ad es). La terapia prevede in questo caso lo stretching del muscolo associato all’applicazione di refrigerante o all’infiltrazione (Anestetico locale o tossina botulinica) seguito da fisioterapia.

I DTM di origine articolare si dividono in: dislocazione del disco articolare con riduzione, dislocazione del disco articolare senza riduzione, disordini da ipermobilità, disordini infiammatori, osteoartriti non infiammatorie, anchilosi, disturbi congeniti e di sviluppo, fratture. Il disordine più comune è sicuramente dislocazione del disco articolare che è responsabile del cosiddetto “Click” durante i movimenti di apertura e chiusura della bocca. La presenza del rumore di Click sottintende la riduzione, ovvero la ricattura del disco da parte dei capi articolari durante la funzione. Con il progredire del disordine tuttavia si può verificare un peggioramento che porta alla scomparsa della riduzione e all’accartocciamento del disco all’interno della capsula articolare (generalmente in posizione antero-mediale, ciò in avanti e verso l’interno) che sono responsabili di una significativa riduzione dell’apertura della bocca. Una ridotta apertura della bocca può creare problemi non solo nelle attività quotidiane, ma anche durante gli interventi medici quali cure odontoiatriche e interventi chirurgici (l’intubazione può essere difficoltosa). Va sottolineato che tali disordini non sono responsabili solo di rumori e alterazioni nella normale funzione della bocca ma spesso, anche in assenza dei sopracitati segni, si accompagnano a dolore che può risultare anche molto invalidante. La terapia della dislocazione del disco articolare consiste nell’identificazione delle cause e della loro gestione (ad es. bruxismo), farmaci, terapia comportamentale di rieducazione cosciente, fisioterapia ed eventualmente bite. Solo nei casi più severi è raccomandata la chirurgia poco invasiva (artrocentesi) o più invasiva.

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